Orzotto ai funghi porcini

By pane&marmellata - novembre 29, 2011

Ho provato a mangiare l’orzo nella maniera forse più classica e comunque l'unica che conoscessi fino a poco tempo fa, cioè sotto forma di minestra, ma non riesco proprio a farmelo piacere in nessun modo. Sarà quella consistenza particolare, del resto, neanche il riso, nonostante lo ami tantissimo preparato in tutti gli altri modi, in brodo non va proprio giù. Allora ho pensato, visto il mio grande amore per i risotti, perché non provare a usare l’orzo al posto del riso e fare un bell’‘orzotto’? Approvato in pieno. La prossima volta proverò anche con il farro, ne ho giusto un sacchetto quasi pieno in dispensa.

Ingredienti per 2 persone:

o       110 g di orzo perlato
o       Mezza cipolla
o       15 g di funghi porcini secchi
o       Brodo vegetale
o       Una manciata di parmigiano grattugiato
o       Prezzemolo tritato
o       Olio extravergine d’oliva
o       Sale q. b.


Mettere in ammollo in acqua tiepida per almeno mezz’ora i funghi. In una padella rosolare la cipolla tritata con un filo d’olio evo. Aggiungere i funghi sciacquati e l’orzo dopo aver passato anch'esso sotto l’acqua corrente. Far tostare l’orzo per qualche minuto e continuare la cottura aggiungendo ogni tanto del brodo vegetale. A fine cottura (ci andranno circa 40-45 minuti) salare, mantecare con il parmigiano grattugiato e completare col prezzemolo tritato.

Lo sapevate che l’orzo…

… è conosciuto da più di dodici millenni ed è originario dell'Asia occidentale e dell'Africa occidentale? Plinio il Vecchio raccontava che i gladiatori venivano chiamati "hordeani" (dal nome latino dell'orzo che era appunto "hordeum") proprio perchè erano soliti cibarsi di zuppa d'orzo in quanto particolarmente energetica. Fu uno dei rimedi più utilizzati da Ippocrate che si esprimeva con grande entusiasmo nei confronti di questo cereale nella sua opera 'Sul regime delle malattie acute'.
L'orzo è facilmente digeribile e altamente energetico, tanto che in passato veniva utilizzato negli ospedali. E’ nutriente e tonico, antinfiammatorio (agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità nel contrastare le infiammazioni), emolliente (nei casi di infiammazioni dell'apparato digerente e di quello urinario e nei processi infettivi a carico della mucosa intestinale) e regolatore intestinale. Insieme all'avena, è il cereale con l'indice glicemico più basso e, essendo ricco di fibre, è un alimento molto saziante. Inoltre, facilita la concentrazione e l'attività cerebrale in quanto contiene magnesio, fosforo, potassio, calcio e ferro e, per quanto riguarda le vitamine, possiede la vitamina A e molte vitamine del gruppo B. Alcuni studi condotti da un gruppo di biologi per il ministero americano dell'Agricoltura hanno scoperto che questo cereale è capace di inibire la produzione di colesterolo cattivo da parte del fegato. 

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