Un nuovo look e la ricetta a cui sono piĆ¹ legata per festeggiare i due anni di blog
novembre 24, 2013
~ ♪ Sunrise - Norah Jones ♪ ~
Sono
trascorsi ormai due anni
da quando, un po' per gioco, ho pubblicato il primo post su questo mio piccolo spazio
virtuale. Da allora ho scoperto e sperimentato tante cose nuove in cucina,
anche se tanto ho ancora da imparare. Spesso resto a bocca aperta guardando le
foto dei piatti di altre food blogger e spero anch'io di migliorare ancora per
avvicinarmi ai loro risultati. Qualche passo avanti credo di averlo fatto
rispetto a due anni fa: in cucina sicuramente, con il blog ci sto lavorando. E,
per questo motivo e per festeggiare il secondo blog compleanno, ho deciso di
rinnovare il layout che, ad essere sincera, era da un po' che non mi
convinceva piĆ¹. Un restyling ispirato anche ad una mia progressiva presa di
coscienza: una riscoperta della natura e del valore delle cose semplici e
genuine. E, infatti, ho scelto la locuzione 'cooking with Nature' per sottolineare
ciĆ² che, invece, spesso si dimentica, e cioĆØ che la prima artefice di un buon
piatto ĆØ prima di tutto Madre Natura che ci offre una quantitĆ infinita di
cereali, ortaggi, frutta, semi...., alimenti preziosi che aricchiscono i nostri
piatti e ci aiutano a mantenerci in salute. E, proprio per tutto quello che ci mette a disposizione (e non solo in cucina: come non pensare, ad
esempio, ai colori di un tramonto, all'immensitĆ del mare o al sorriso di un
bambino?), merita profondo rispetto. Un rispetto che oggi non vedo piĆ¹ da parte
delle persone: quando si va al supermercato non ci si sofferma mai a pensare al duro
lavoro delle stagioni e dell'uomo per portare in tavola una mela, la farina per fare il pane, o la pasta; oltretutto in agricoltura si usano prodotti chimici sempre piĆ¹ distruttivi che
impoveriscono e distruggono il suolo e i delicati equilibri tra gli esseri
viventi e si cerca di piegare la Natura ai propri bisogni, non ricordando che Lei ĆØ piĆ¹
forte, come ormai sempre piĆ¹ spesso ci ricorda. Non dobbiamo dimenticare che
solo rispettandola si puĆ² garantire un futuro migliore ai nostri figli! In cucina poi trovo sia importante cercare di preferire i prodotti del nostro
territorio, ottenuti con il lavoro di persone che mettono in quello che fanno passione, impegno, dedizione ma, soprattutto, ricerca della qualitĆ , il tutto in armonia con la Natura. E ce ne sono
ancora di realtĆ di questo tipo! Credo fermamente al fatto che non si puĆ² realizzare un buon piatto se non si
usano ingredienti eccellenti e questa
convinzione mi ha anche portato a cambiare il modo di fare la spesa: non amo piĆ¹
tanto andare a far la spesa nell'enorme e freddo supermercato, preferisco il
piccolo negozio in cui puoi stabilire un contatto con le persone, sai che i proprietari stanno attenti a cosa offrono,
credono nella genuinitĆ di quello che vendono e cercano di accertarsene di
persona, o anche comprare direttamente dal piccolo produttore che sai come lavora o,
ancora, acquistare la farina nel mulino che usa macine a pietra in cui senti
ancora tutto il profumo dei cereali; insomma, cerco di prestare attenzione a cosa metto nel
carrello e questo ovviamente si riflette anche sul modo in cui cucino. E questo, non solo per una questione di gusto, ma anche di salute!
E,
come omaggio al mio blog e ai prodotti genuini che ti fanno stare bene, oggi
riporto una ricetta speciale, la ricetta a cui sono piĆ¹ legata in assoluto,
quella che mi ha fatto decidere di chiamare questo blog
'pane&marmellata': la ricetta della marmellata di pesche e pere della
nonna, la piĆ¹ buona del mondo per me, una marmellata che mi riporta alla mente
i felici anni dell'infanzia, quando la mia merenda preferita era fatta di buon
pane spalmato di questa meravigliosa marmellata. E' una ricetta semplice, ma
davvero speciale!!!
Pane&marmellata
Ingredienti per il
pan bauletto semintegrale di farro:
- 300 g di farina integrale di farro
- 200 g di farina bianca di farro
- 250 g di acqua tiepida
- 2 g di lievito di birra secco o 7 g di lievito fresco (io lo faccio con la pasta madre essiccata)
- 55 g di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaio di malto o miele
- 1 cucchiaino di sale
In una ciotola sciogliere il lievito con l’acqua ed il malto (se usate la pasta
madre essiccata non serve scioglierla in acqua ma basta mescolarla alla
farina). Far riposare 5 minuti. Aggiungerlo alla ciotola con la farina ed
iniziare ad impastare. Unire poi l'olio ed il sale e continuare ad impastare
fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con un canovaccio
inumidito e far lievitare per 5 ore. Trascorso questo tempo, stendere l'impasto
con le mani fino ad ottenere un rettangolo avente la stessa lunghezza dello
stampo da plumcake, poi arrotolarlo prendendo dal lato piĆ¹ lungo e metterlo
nello stampo foderato di carta da forno. Far lievitare un'altra ora. Infine,
infornare nel forno caldo a 180° e cuocere per circa 45-50 minuti.
Ingredienti per la
marmellata piĆ¹ buona del mondo:
- 2 kg di pere
- 2 kg di pesche
- 2 kg e 800 g di zucchero (io preferisco quello integrale di canna, mia nonna usa quello bianco)
- Vaniglia
Far
macerare la frutta tagliata a pezzi con lo zucchero e la vaniglia per almeno 3
ore. Intanto sterilizzare i vasetti facendoli bollire qualche minuto nell’acqua
bollente e farli asciugare bene. Mettere sul fuoco la frutta, far bollire
un’ora circa e poi passarla col passaverdura. Mettere nuovamente sul fuoco e
fare cuocere fino al raggiungimento della consistenza voluta (fare la prova
piattino per controllare la densitĆ : se un cucchiaino di marmellata messo su un
piattino inclinato cola lentamente, allora si puĆ² togliere dal fuoco).
Invasare la marmellata ancora calda aiutandosi con un imbuto. Se la marmellata
cola sul bordo dei vasi dove si avvita il coperchio, pulirli con cura. Chiudere
i vasetti, metterli in una grossa pentola con dei canovacci per evitare che
sbattendo tra di loro si rompano e coprirli di acqua fino ad almeno 5 cm sopra
i coperchi e farli bollire per 20 minuti dall'ebollizione. Controllare che si
sia creato il sottovuoto e conservare in un luogo fresco.
Lo sapevate che la marmellata...
... indica una preparazione semisolida dolce, o piĆ¹ raramente
agrodolce, a base di vegetali a pezzetti e zucchero e cotta a lungo? Nella
grande maggioranza dei casi ĆØ a base di frutta, ma non mancano esempi
differenti come la marmellata di pomodori rossi o verdi oppure quella di
rabarbaro. Dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo prodotti ottenuti da
agrumi possono essere venduti nell'Unione Europea con la denominazione di
"marmellata", mentre tutte le altre preparazioni vanno chiamate confettura. Il nome marmellata deriva dalla parola portoghese marmelo, per mela
cotogna (dal greco "mela di miele" ). Diffusa in quasi ogni paese, ha
generato una serie di leggende sulla sua origine, che spesso coinvolgono
personaggi reali come Elisabetta d'Inghilterra o Caterina de' Medici. In
realtĆ , giĆ gli antichi greci conservavano le mele cotogne cuocendole
lentamente per addensare gli zuccheri contenuti. L'addensamento del composto
ottenuto si ha durante il raffreddamento, per azione della pectina. Ć da notare
comunque che, prima dell'avvento dello zucchero, evento alquanto recente,
l'unico dolcificante conosciuto oltre ai succhi di frutta era il miele,
materiale costosissimo, usato dai ceti poveri come merce di scambio per avere
prodotti essenziali, piuttosto che per il consumo diretto. Il termine "mela di miele" non deriverebbe perciĆ²
dall'aggiunta di miele, ma per il fatto che la polpa del frutto che ĆØ
praticamente immangiabile anche in fase di maturitĆ , pochissimo dolce, dura, e
piuttosto acre, subisce con la cottura, prima di qualsiasi aggiunta di
eventuali addolcenti, una trasformazione drastica degli zuccheri a lunga catena
contenuti (quindi "poco dolci") in zuccheri decisamente
"dolci", con uno spiccato profumo di miele.
Una preparazione affine ĆØ quella della canditura della frutta o della
verdura, considerata un regalo principesco nello stesso periodo. Ć tuttavia
probabile che entrambe le tecniche siano ben piĆ¹ antiche: la cottura e,
insieme, la concentrazione degli zuccheri assicurano una lunga conservazione
della frutta, altrimenti impossibile in epoche prive di sistemi di
refrigerazione.
fonte: Wikipedia