Oggi un ottimo risottino con i carciofi e la borragine che mi ha portato il mio papĆ dalla campagna.... Me ne ha presa una bella piantina che ora allieta le giornate delle altre piante e dei fiori che abbiamo sul balcone... Devo dire che finora ĆØ cresciuta tanto e la speranza ĆØ che non muoia visto che io e il mio fidanzato non abbiamo esattamente il pollice verde e sono poche le piante che da noi crescono rigogliose... E il mio fidanzato si ostina a portare a casa sempre nuove piante quando sappiamo giĆ che entrando a casa nostra il loro destino ĆØ segnato... Comunque, tornando alla ricetta di oggi.... ĆØ un semplice risotto ai carciofi che ho pensato di arricchire con un po' di foglie di borragine.... Intanto che erano cosƬ belle, meglio approfittarne... Non si sa mai....
Risotto ai Carciofi e Borragine
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di riso
- Mezza cipolla
- Uno spicchio d’aglio
- 2 carciofi
- Una manciata di foglie di borragine
- Una manciata di Parmigiano Reggiano grattugiato
- Brodo vegetale q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
In una padella rosolare la cipolla tritata e l’aglio spremuto con un filo d’olio evo. Aggiungere i carciofi privati delle foglie piĆ¹ esterne e tagliati finemente e poi aggiungere anche le foglie di borragine. Dopo qualche minuto unire il riso, farlo tostare e continuare la cottura aggiungendo quando necessario del brodo vegetale. A fine cottura, regolare di sale e mantecare con il Parmigiano grattugiato.
Lo sapevate che la borragine …
... si suppone provenga dall'Oriente ma ĆØ diffusa in gran parte dell'Europa e dell'America centrale, dove cresce in forma spontanea fino ai 1000 m s.l.m.? Viene coltivata in tutte le regioni temperate del mondo. L'etimologia del suo nome ĆØ incerta. Alcuni pensano derivi dall'arabo "abou" (cioĆØ padre) e da "rash" (cioĆØ sudore), ovvero "padre del sudore" per via delle sue proprietĆ sudorifere. Altri suppongono che derivi dal latino "borra" (tessuto di lana ruvida) per via dei peli che ricoprono tutta la pianta. Altri invece che derivi dal celtico "barrach" (cioĆØ uomo coraggioso), in quanto i guerrieri di questo antico popolo erano soliti bere il vino con la borragine prima di una battaglia in quanto credevano che desse coraggio. Nel corso dei secoli a questa pianta ĆØ stato attribuito un significato di allegria e forza e ne sono testimonianza le numerose tradizioni che l'accompagnano. Plinio addirittura diceva che era il famoso "Nepente" che Omero cita nel libro IV dell'Odissea che mescolata al vino dava allegria e oblio. Sir Francis Bacon ha scritto che era un rimedio per "combattere i fuligginosi vapori della polverosa malinconia". Anche la scuola salernitana la teneva in grande considerazione per le sue proprietĆ rilassanti "generatrici di buon sangue". Nel 1500 Mattioli (che pubblicĆ² il "Commentario di Dioscoride", un ampio trattato di botanica) la raccomandava per i collassi cardiaci e come calmante nei casi di febbre. Giuseppe Donzelli, medico napoletano, scrisse nel suo "Teatro farmaceutico" nel 1667 che l'acqua di borragine "ĆØ appropriata al cuore perchĆØ lo rallegra e lo corrobora. Toglie l'immaginazioni cattive, acuisce la memoria e la mente, e discaccia dal corpo tutti gli umori cattivi. E' utile ai melanconici e frenetici". Gli antichi Greci invece la usavano per curare i mal di testa da sbronza. Inoltre, era tradizionalmente usata per decorare le case per i matrimoni. Il nome gallese per la borragine ("llawenlys") significa, infatti, "erba della contentezza". Inoltre, i fiori, sono molto ricercati e apprezzati dalle api in quanto hanno un buon quantitativo di nettare. E' utile per le fragole perchĆØ ne stimola la crescita, e per le rose ed esercita la benefica funzione di tenere i bruchi alla larga dalle piante di pomodoro. A fine coltivazione la cenere ottenuta dalla combustione degli steli secchi fornisce, dato l'alto contenuto di minerali, un ottimo concime ecologico ed economico. Quest'erba, per le sue doti emollienti, ĆØ ottima per la cura delle pelli secche e sensibili: le foglie possono venir aggiunte all'acqua del bagno o lessate brevemente, sminuzzate e usate come impacco sulla pelle del viso.