Stamattina, pensando a quale ricetta pubblicare, mi sono soffermata sulla foto delle linguine con la barba di frate (ortaggio forse piĆ¹ conosciuto con il nome di agretti), un primo primaverile che a me piace molto, ma ĆØ davvero molto semplice, per non dire banale da preparare, e quindi ero indecisa se pubblicare o meno la ricetta. Poi ho realizzato che io fino a un paio di anni fa non avevo mai mangiato questo ortaggio e magari anche qualcun altro poteva non averli mai assaggiati o addirittura neanche mai sentiti nominare. Se non li avete mai provati e li trovate al mercato io vi consiglio di comprarli, io li trovo molto buoni e freschi, e poi li collego subito alla primavera, al tempo che migliora, alle giornate che si allungano e alla natura che si risveglia. E, se vi serve un'idea, eccovi la ricetta di cui vi parlavo all'inizio, la cui realizzazione richiede giusto il tempo di cottura della pasta e, visto che il tempo a disposizione oggi ĆØ sempre poco, puĆ² essere l'ideale in una giornata in cui siete di corsa ma volete preparare un buon piatto di pasta.
E con questo post colgo anche l'occasione per augurare a tutti una serena e gioiosa Pasqua!!!
Linguine agli agretti e ricotta salata
Ingredienti per 2 persone:
- 170 g di linguine
- 250g di agretti
- Uno spicchio d’aglio
- Olio evo q.b.
- Sale q.b.
- Ricotta salata grattugiata q.b.
Mettere a cuocere
la pasta in abbondante acqua salata. Intanto, in una padella rosolare l'aglio con un
filo d’olio evo. Aggiungere poi gli agretti, puliti, privati della parte inferiore e tagliati a metĆ . Una volta che la pasta sarĆ cotta farla saltare nella padella con gli agretti aggiungendo poca acqua di cottura e ancora un filo d'olio a crudo. Completare cospargendo di ricotta salata.
Lo sapevate che la barba di frate...
...
o Barba del Negus ĆØ una pianta dai molteplici usi?E' edibile e viene perciĆ²
largamente usata in cucina (in questo ambito la pianta viene anche chiamata
agretto) e veniva inoltre usata, in passato, quale importante fonte di soda
(carbonato di sodio), che veniva estratta dalle sue ceneri dopo combustione. La
specie ĆØ nativa dell'Eurasia e del Nord Africa, ed ĆØ conosciuta soprattutto in
Italia (in particolare in Sicilia) e Spagna, dove in passato si incentrava la
sua coltivazione; ĆØ diffusa anche sulla costa atlantica dell'Europa ed ĆØ stata
importata anche negli Stati Uniti, paese in cui sta diventando una specie
invasiva, specialmente nei suoli salini della California. Esistono evidenze che
il suo areale si stia estendendo anche all'America del sud. In passato, la
combustione delle piante di Salsola soda (la pianta dell'agretto) era uno dei
principali metodi di ottenere il carbonato di sodio, la soda. Questo ĆØ un
composto alcalino che veniva utilizzato, fra l'altro, per la lavorazione del
vetro, per la produzione del sapone e per altri vari scopi. Queste piante sono state
un'importante -se non essenziale- fonte di soda per usi industriali fino
all'inizio del XIX secolo; in particolare la Spagna possedeva larghe
coltivazioni di S. soda (chiamata barrilla in spagnolo) atte alla produzione di
questo composto. L'introduzione, agli inizi dell'Ottocento, di nuovi e piĆ¹
convenienti processi di produzione della soda, quale il processo Leblanc, che
permetteva di ottenerla dal calcare e dall'acido solforico, mise fine
all'utilizzo industriale di queste piante. Le foglie e i fusti di S. soda sono
commestibili e, principalmente le piantine giovani e i germogli, largamente
usate in cucina. La pianta ĆØ utilizzata soprattutto nella dieta mediterranea, e
in particolare in Italia (dove ĆØ una verdura nota con il nome di barba del frate
o agretti) e in Spagna. Ć diffusa anche
nella cucina anglosassone, dove viene chiamata con il nome italiano di agretti.
In Romagna viene popolarmente chiamata "lischi" o
"liscari". Nelle Marche ĆØ nota come "rospici" o
"arescani". In Umbria invece prende il nome di "riscoli".
fonte: Wikipedia