Leggevo l'altro ieri del contest organizzato da monnyb 'Pasta, Amore Italiano?' che ha come tema la passione per la pasta, da esprimere in una ricetta che farebbe innamorare uno straniero. Perchè si dovrebbe amare la pasta?? Io mi chiedo... come si potrebbe non amare??! Un piatto di pasta è sinonimo di gusto, semplicità, tradizione e salute. E poi, pur partendo sempre da 2 semplici ingredienti come semola di grano duro e acqua, grazie all’incredibile varietà di forme e agli innumerevoli codimenti che la possono accompagnare ci si può lasciare conquistare ogni giorno da un piatto completamente nuovo. Per di più, oltre al gusto, ci sono altri 10 buoni motivi per mangiarla: l'IPO (International Pasta Organisation) ha proposto un decalogo nel quale riassume i principali effetti benefici della pasta per la salute, riconosciuti dalla letteratura scientifica internazionale. Eccoli in breve:
1. Il suo apporto calorico è contenuto. Cento grammi di pasta di semola di grano duro forniscono un apporto energetico pari a circa 360 kcal, di cui circa il 72% sotto forma di carboidrati complessi, il 12% come proteine ed un contenuto in grassi quasi trascurabile.
2. La pasta ha un ottimo potere saziante ed è perciò preziosa alleata nei regimi "ipocalorici".
3. E' facilmente digeribile e, grazie ai carboidrati, fornisce energia pronta per l'uso.
4. Il basso indice glicemico favorisce il lento assorbimento del glucosio.
5. Aiuta a mantenere più basso il livello di trigliceridi nel sangue.
6. Il buon contenuto in amido aiuta, attraverso la serotonina, a migliorare l'umore.
7. Mangiata regolarmente, nel contesto di una dieta "mediterranea", aiuta a prevenire l'Alzheimer. Recenti studi presso prestigiose università italiane e americane hanno dimostrato che chi si alimenta regolarmente seguendo i principi della dieta mediterranea (in cui la pasta ha un ruolo fondamentale) corre un minor rischio - quantificato in circa il 40% - di contrarre l'Alzheimer rispetto a chi mangia pochi carboidrati. Un'alimentazione povera di grassi animali, infatti, previene in maniera eccellente l'arteriosclerosi e la demenza senile, fenomeni associati all'Alzheimer.
8. La pasta nella varie preparazioni gastronomiche è fonte di nutrimento completo.
9. Alimento simbolo della dieta mediterranea, è sinonimo di salute e prevenzione. Nella dieta mediterranea viene consigliato che, nell'ambito dell'apporto energetico totale giornaliero, il 55-60 % provenga dai carboidrati, energia pulita che non sottopone i reni ed il fegato ad un superlavoro.
10. E' fonte di fibre, che aiutano a prevenire alcune forme tumorali e disturbi cardiaci.
Detto questo, chi potrebbe ancora resistere dal mangiarne un bel piatto?? E se poi fosse avvolta dalla cremosità di un sugo in cui il gusto amarognolo del radicchio si accompagna al sapore forte e deciso delle acciughe, a quello intenso e stuzzicante del Parmigiano e, infine, a quello dolce e delicato delle noci che offrono anche quella nota croccante nell’avvolgente morbidezza di ogni morso di pasta?? A me viene già l’acquolina in bocca... Ecco la mia ricetta per il contest...
Mafalde corte alla crema di radicchio, acciughe e noci
Ingredienti per 2 persone:
o 170 g di Mafalde corte della Garofalo
o Mezza cipolla
o Radicchio rosso di Chioggia (io ne avevo 350 g)
o 35 g di acciughe sott’olio
o 3 cucchiai di panna da cucina
o Una manciata di Parmigiano Reggiano grattugiato
o Una manciata di noci tritate
o Olio extravergine d’oliva
o Sale q. b.
In una padella rosolare la cipolla tritata con un filo d’olio evo. Aggiungere il radicchio a pezzetti, salare e fare cuocere aggiungendo un po’ d’acqua ogni tanto se necessario. Quando il radicchio sarà cotto riducetelo a crema con il frullatore a immersione aggiungendo la panna. Spezzettare le acciughe nella crema di radicchio e, quando la pasta sarà cotta, far saltare la pasta nel sugo aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta. Completare ogni piatto con una manciata di noci tritate e abbondante Parmigiano grattugiato.
… ha origini che si possono fare risalire all'età neolitica (circa 8000 a.C.) quando l'uomo ha iniziato la coltivazione dei cereali che ben presto imparò a macinare, impastare con acqua e cuocere o seccare al sole per poterli conservare a lungo? La pasta è, infatti, un cibo universale di cui si trovano tracce storiche in tutto il continente euroasiatico. Acquisisce una posizione particolarmente importante in Italia e in Cina dove si sviluppano due prestigiosi filoni di tradizione gastronomica. Possiamo trovare tracce di paste alimentari già tra gli Etruschi, gli Arabi, i Greci e i Romani. Per il mondo greco e quello latino numerose sono le citazioni fra gli autori classici, fra cui Aristofane e Orazio, che usano i termini làganon (greco) e laganum (latino) per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. La più importante novità del Medioevo fu l'introduzione di un nuovo metodo di cottura e di nuove forme. Il sistema della bollitura sostituì il passaggio al forno dove invece le antiche lagane erano poste direttamente con il condimento come liquido di cottura. Apparvero le paste forate e quelle ripiene; l'invenzione della pasta secca a lunga conservazione, attribuita generalmente agli arabi bisognosi di provviste per i loro spostamenti nel deserto, fu invece la novità che più influì nelle abitudini alimentari e nei commerci. Alla fine del XVI secolo comparvero i primi pastifici a conduzione familiare nella città di Gragnano, favorita da particolari condizioni climatiche, come una leggera aria umida che permetteva la lenta essiccazione dei "maccaroni". La produzione della pasta, in particolare dei "maccaroni", rese famosa nel mondo Gragnano che nell'Ottocento conobbe la sua epoca d'oro. Nel Settecento i primi rudimentali macchinari per la produzione industriale resero il costo della pasta accessibile anche ai meno abbienti che fino ad allora ne erano rimasti privati. Successivamente i pastifici si ammodernarono: arrivò l'energia elettrica e con questa i moderni macchinari che sostituirono gli antichi torchi azionati a mano.
Oggi la produzione di pasta nel mondo ha superato gli 11 milioni e mezzo di tonnellate, mentre solo in Europa se ne producono quasi 4 milioni di tonnellate. L’industria italiana della pastificazione mantiene il primato per produzione, consumo nazionale, consumo pro-capite ed esportazione.
Fonte: Wikipedia
2 Comments
grazie , per la bellissima ricetta a presto Monnyb
RispondiEliminadeliziose queste mafaldine, le aggiungo alla lista
RispondiEliminagrazie
cristina