Tempo di conserve… mi piace l'idea di preparare tanti barattoli pieni di prelibatezze con frutta fresca o verdura dell'orto da gustare poi al calduccio durante il freddo inverno ripensando magari con un po' di nostalgia all’estate... Un'idea per un ottimo antipasto o uno sfiziosisssimo contorno per accompagnare divinamente un secondo piatto è il "Bon Aptit", ricetta tipica piemontese che nella mia famiglia si fa da chissĂ quanto, tramandata di generazione in generazione…mia nonna lo serve con l'aggiunta di tonno e al mio fidanzato piace tanto così, mia mamma invece gli aggiunge l'uovo sodo (pesantuccio però) ma è anche ottimo con qualche oliva... la preparazione richiede un po' di tempo ma poi, quando si apre il vasetto, la fatica viene decisamente ricompensata!!!
"Bon Aptit" (Antipasto piemontese)
Ingredienti per 4 barattoli da 500 g:
- 2,5 kg di pomodori maturi
- 300 g di carote
- 300 g di fagiolini
- 300 g di cavolfiore
- 300 g di peperoni
- 300 g di sedano
- 300 g di cipolline
- Un bicchiere e mezzo di olio extravergine d'oliva
- 2 bicchieri d'aceto
- 2 cucchiai di zucchero
- 2 cucchiai di sale
Tagliare a pezzetti le verdure. Cuocere i pomodori e passarli al pasaverdure. Mettere la salsa ottenuta in una grossa pentola e, quando inizia a bollire, aggiungere le carote, far cuocere e, dopo 5 minuti, unire il sedano; dopo 10 minuti, i fagiolini, dopo un quarto d'ora, le cipolline e il cavolfiore e, dopo altri 10 minuti, i peperoni, il sale, lo zucchero, l'olio e l'aceto. Mescolare bene e far cuocere per altri 10 minuti/un quarto d'ora. Versare nei vasi ancora calda, chiudere i barattoli e farli bollire in una pentola coperti completamente d'acqua per mezz'ora.
… è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Crucifere? Il nome deriva dal latino "caulis" (cioè cavolo) e "floris" (cioè fiore). Si suppone che il cavolfiore sia originario dell’Asia Minore. Era consumato giĂ al tempo dei Romani ma non si sa con certezza chi abbia introdotto il cavolfiore in Italia: c’è chi sostiene che sia stato importato dai veneziani che, acquistato il cavolfiore nell’isola di Cipro, una volta rientrati a Venezia cominciano a piantarlo. Successivamente, il cavolfiore, venne diffuso al Nord e al Centro del continente. In epoca moderna un grande impulso alla diffusione di questo ortaggio si ebbe dalla corte di Francia, ai tempi di Luigi XI.
Il cavolfiore è molto ricco di sostanze benefiche per la salute: contiene, infatti, sali minerali, vitamine, antiossidanti, beta carotene, acido folico ed aminoacidi, principi attivi antinfiammatori ed antibatterici oltre che depurativi e rimineralizzanti. Mangiato crudo, è una fonte di vitamina C e B6, acido folico e potassio; cotto, è ricco di vitamina C e B6, potassio, acido folico e rame. Tra tutti i componenti della famiglia dei cavoli, il cavolfiore, per la presenza di acido citrico e acido malico, è il piĂą digeribile. L’acqua usata per la cottura del cavolfiore, essendo ricca di zolfo, può essere usata per curare eczemi e infiammazioni varie. Inoltre il cavolfiore stimola il funzionamento della tiroide, regola il battito cardiaco, la pressione arteriosa e il ph del sangue. E' indicato in casi di diabete e il suo succo aiuta in caso di coliti ulcerose e sembrerebbe utile usato per risciacqui contro l’afonia e la sorditĂ .