Questa settimana non sono riuscita a prepararvi nessuna ricetta, ma eccovi qualche altro scatto del viaggio in Umbria.
Ad esempio di
Roccaporena e Cascia, paesi legati alla figura di Santa Rita.
Roccaporena le
diede i natali, la vide sposarsi, rimanere vedova (il marito fu assassinato) e
perdere prematuramente i figli (si dice che ella stessa abbia invocato la loro
morte per evitare che si macchiassero del delitto di omicido per vendicare la
morte del padre).
A Cascia, invece, trascorse la sua vita da monaca e i suoi resti
sono ancora conservati all'interno della basilica di Santa Rita, facente
parte dell'omonimo santuario e fatta erigere tra il 1937 e il 1947. Il corpo è
rivestito dall'abito agostiniano cucito dalle monache del monastero, come
voluto dalla badessa Maria Teresa Fasce, e posto in una teca all'interno della
cappella in stile neobizantino.
Secondo la tradizione devozionale seicentesca che lega strettamente Rita alle api, come apparvero api bianche sulla sua culla, così apparvero api nere sul suo letto di morte. Inoltre, nonostante la fredda stagione, nell'inverno prima di morire Rita mandò sua cugina a prendere una rosa e due fichi nel suo orto a Roccaporena. La cugina, incredula, pensava che delirasse, ma trovò tra la neve la rosa rossa e i fichi richiesti, segni interpretati come la salvezza ed il candore dell'anima di suo marito e dei suoi figli. Sulla base di questi racconti, le api, le rose e la spina sono diventati gli attributi iconografici più frequenti della santa.
Secondo la tradizione devozionale seicentesca che lega strettamente Rita alle api, come apparvero api bianche sulla sua culla, così apparvero api nere sul suo letto di morte. Inoltre, nonostante la fredda stagione, nell'inverno prima di morire Rita mandò sua cugina a prendere una rosa e due fichi nel suo orto a Roccaporena. La cugina, incredula, pensava che delirasse, ma trovò tra la neve la rosa rossa e i fichi richiesti, segni interpretati come la salvezza ed il candore dell'anima di suo marito e dei suoi figli. Sulla base di questi racconti, le api, le rose e la spina sono diventati gli attributi iconografici più frequenti della santa.
Una
città che ho trovato molto bella è stata Orvieto con la meravigliosa cattedrale
di Santa Maria Assunta.
La costruzione della chiesa fu avviata nel 1290 per
volontà di papa Niccolò IV, allo scopo di dare degna collocazione al Corporale
del miracolo di Bolsena. I mosaici della facciata, realizzati da vari autori
prevalentemente nel XIV, XV, ed inizio del XVI secolo, sono stati nei secoli
successivi pesantemente restaurati e rifatti, perdendo le forme e lo stile originari.
Sul transetto sinistro della cattedrale si apre la Cappella del Corporale, realizzata tra
il 1350 e il 1356 per conservare la preziosa reliquia per cui il Duomo di
Orvieto intero era nato: il lino insanguinato o corporale utilizzato nella
miracolosa Messa di Bolsena (1263) e macchiatosi di sangue sprizzante dall'Ostia
al momento della celebrazione eucaristica da parte del sacerdote boemo Pietro
da Praga.
Caratteristico è il Pozzo
di San Patrizio, un pozzo del XVI secolo costruito per volere del papa
Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi in caso di
assedio della città in cui si era ritirato. L'accesso al pozzo, capolavoro di
ingegneria, è garantito da due rampe elicoidali a senso unico, completamente
autonome e servite da due diverse porte, che consentivano di trasportare con i
muli l'acqua estratta, senza ostacolarsi e senza dover ricorrere all'unica via
che saliva al paese dal fondovalle. Il pozzo, profondo 53,15 metri, è stato
realizzato scavando nel tufo dell'altopiano tozzo ed alto della valle tiberina
dove sorge il paese di Orvieto, una pietra abbastanza dura ma che ora sta
risentendo, dopo vari secoli, degli scarichi fognari. Ha forma cilindrica a
base circolare con diametro di 13 m. Gli scalini da percorrere sono parecchi (248!!), e i finestroni che
vi danno luce sono 70. Il pozzo prese il nome di San Patrizio perché ricordava
la caverna che esisteva nel luogo (in Irlanda) che oggi porta il nome di Purgatorio
di San Patrizio e che, secondo la leggenda, era stata indicata da Cristo a San
Patrizio, solito ritirarsi in preghiera nell'isola, affinché potesse mostrare
le pene dell'Inferno ai fedeli più increduli, che vi si fossero avventurati
sino a raggiungere il fondo. In cambio costoro avrebbero ottenuto la remissione
dei peccati e l'accesso al Paradiso.
Per
motivi di tempo non siamo riusciti a visitare l’Orvieto sotterranea, un insieme
di cunicoli e cavità artificiali (più di 1200) presenti sotto la città di Orvieto
scoperti da un gruppo di speleologi negli anni Settanta. Le cantine
rappresentano la maggioranza dei sotterranei, cantine che negli anni cinquanta sono state abbandonate avendo perso, con l'avvento dei frigoriferi e
dei nuovi sistemi di produzione vinicola, la loro funzione di ambienti ideali,
per la loro bassa temperatura e l'assenza di luce, alla conservazione dei cibi
e soprattutto del vino. La realizzazione dei sotterranei ha messo in luce
alcuni importantissimi reperti: una lunga serie di cisterne che vanno da quelle
etrusche del V secolo a.C. (molto rara e particolare quella realizzata nella
tecnica cosiddetta "a telaio") a quelle medioevali ed a quelle,
grandissime, del periodo rinascimentale; cunicoli scavati in epoca etrusca per
la captazione idrica, tra i quali quello con il tratto forse più lungo (circa
30 metri) attualmente visitabile; pozzi butto utilizzati nel medio evo come
discariche, notevoli per quanto emerso dallo scavo di alcuni di essi (la
tradizione per la fabbricazione della ceramica orvietana deriva dai vasi
ritrovati in questi pozzi). Sarà per la prossima volta!
Poi una breve ma apprezzata sosta a Todi.
Merita una visita Piazza del
Popolo, la centrale e storica piazza cittadina, una delle più importanti e
interessanti del Medioevo in regione e in Italia, vera testimonianza dell'epoca
dei Liberi Comuni. Attorno vi sorgono i monumenti più insigni di Todi: il Duomo
dell'Annunziata (eretto fra il XII e il XIV secolo in stile Romanico-gotico); il
Palazzo Vescovile, annesso al Duomo; il Palazzo dei Priori (edificio gotico che
con la sua torre trapezoidale domina il lato della piazza opposto al Duomo); il
Palazzo del Capitano (detto anche Nuovo, venne costruito nel 1293, all'ultimo
piano ospita il Museo civico di Todi); e il Palazzo del Popolo (contiguo e
collegato al precedente, ospita anch'esso il Museo civico di Todi, fu eretto in
stile Romanico lombardo ed è il più antico palazzo pubblico della piazza,
storica sede del Comune). Poco distante si trova la Chiesa di San Fortunato, grande edificio gotico duecentesco che ospita la tomba di Jacopone da Todi.
Tappa
immancabile di un viaggio in Umbria è ovviamente il suo capoluogo, Perugia. Una
città splendida, con i suoi 9 chilometri di perimetro murario (Perugia possiede due cinte
murarie: le mura etrusche sorte tra il IV ed il III secolo a.C.; la seconda
cerchia di mura, di età medievale, raggiunse lo sviluppo di circa 6 km ed
inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.) e le
sue porte tra cui spicca l’Arco etrusco, la più grande e monumentale delle
porte di accesso alla città vecchia.
E come non iniziare la visita con una passeggiata lungo Corso
Vannucci, la via principale di Perugia? La strada, che prende il nome da Pietro
Vannucci, pittore nato a Città della Pieve e celebre con l'appellativo Il
Perugino, è sovente chiamata "il Salotto Buono di Perugia", ed è
caratterizzata da una forte vitalità e dinamismo (fare una vasca, in dialetto
perugino, equivale a dire "fare una passeggiata in Corso Vannucci"); vi
si trovano, infatti, bar, teatri, librerie, negozi e boutiques di ogni genere. Il
corso termina in una splendida piazza, piazza IV Novembre, dove si possono
ammirare dei veri capolavori come: la Fontana Maggiore (della fine del 1200, è costituita
da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea.
Le due vasche poligonali concentriche sono decorate a bassorilievi finemente
scolpiti da Nicola e Giovanni Pisano: in quella inferiore sono rappresentati i
simboli e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, i mesi
dell'anno con i segni zodiacali e le arti liberali, la bibbia e la storia di
Roma; in quella superiore sono raffigurati nelle statue poste agli spigoli
personaggi biblici e mitologici); la cattedrale di San Lorenzo (realizzata tra
il 1345 ed il 1490. Il rivestimento esterno non fu mai completato); il
monumentale ed elegantissimo Palazzo dei Priori (ottimo esempio di palazzo pubblico dell'età
comunale, fu edificato nella sua parte originaria tra il 1293 e il 1297, poi
con due aggiunte medievali successive fino al 1443. In stile gotico, vi si
accede sia dal Corso Vannucci attraverso il portale trecentesco ornato dalle
statue del grifo e del leone, sia da Piazza IV Novembre
attraverso la notevole Sala dei Notari, aula medievale caratterizzata da grandi
arconi e tutta affrescata, deputata all'assemblea popolare del libero Comune. Al
primo piano c'è la sala del consiglio comunale dove sulla porta è collocato
un affresco del Pinturicchio raffigurante la Madonna fra due angeli. Un'altra
sala importante è quella dell'Udienza del Collegio del Cambio, affrescata dal
1498 al 1500 dal Perugino, con aiuti dell'allievo Raffaello. È ancora oggi sede
del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell'Umbria che
raccoglie, fra le altre, opere di Piero della Francesca, del Pinturicchio, del Beato Angelico, e del Perugino, il
maestro di Raffaello. Alterato nei secoli della dominazione pontificia, fu
restaurato dopo il 1860).
Conclusione egregia della giornata a Perugia è stata la visita alla cappella di San
Severo per vedere l’affresco dipinto nella parte superiore da Raffaello nel 1508,
ed in quella inferiore dal Perugino nel 1521.
E la vacanza è terminata con un giorno di sosta presso il lago Trasimeno, in particolare a Castiglione
del Lago. Questo delizioso paese sorge su di un sperone calcareo che in origine era la quarta isola del
lago ma, in seguito all'abbassamento del livello delle acque e al crearsi di
una pianura di tipo alluvionale, assunse infine l'attuale configurazione.
Interessanti il Palazzo della Corgna o ducale (l'unica piccola "reggia"
esistente in Umbria che fu la principale residenza dei della Corgna che
governarono, dal 1563 al 1647, il marchesato di Castiglione del Lago, poi ducato
dal 1617. Concepito come una piccola "reggia", era separato dal paese
e circondato da un fiorente giardino. Ospitò illustri personaggi come Leonardo
da Vinci e Niccolò Macchiavelli, ed oggi
è sede del Comune) e la Rocca del Leone (caratteristica per la torre
triangolare, è collegata al palazzo ducale da un suggestivo camminamento con
feritoie sul Trasimeno). Il borgo è ancora cinto dalle mura con tre porte
(perugina, fiorentina, senese). Un paese davvero suggestivo e meravigliosa la
vista del lago che si può ammirare dalla Rocca.
4 Comments
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