Per inaugurare sul blog questo 2015, che non ĆØ iniziato proprio in modo cosƬ positivo, ho deciso di postarvi la ricetta di questi meravigliosi muffins che ho fatto qualche tempo fa con i cachi della nonna. Sono una vera delizia in cui il contrasto tra l'amaro del doppio cioccolato e il dolce del cachi crea un risultato davvero superbo. Come al solito facilissimi da preparare, 100% veg e integrali, ma ovviamente buonissimi ugualmente!
Muffins veg ciocco-cachi
Ingredienti per 12 muffins:
- 240 g di farina integrale di farro
- 90 g di cacao
- 15 g di lievito per dolci
- Una bacca di vaniglia
- 180 g di zucchero di canna
- 105 g di olio extravergine d’oliva
- 200 g d’acqua
- 40 g di succo d’arancia
- Scorza grattugiata di una grossa arancia
- 75 g di cioccolato spezzettato grossolanamente (o gocce, se preferite)
- 2 grossi cachi
Con
una frusta sbattere lo zucchero con l'olio, i semi di vaniglia (ottenuti
incidendo e raschiando la bacca con un coltello), e la scorza grattugiata,
aggiungere poco per volta la farina, il cacao e il lievito setacciati insieme
alternandoli all'acqua e al succo. Continuare a mescolare fino a quando il composto sarĆ
omogeneo. Poi aggiungere il cioccolato spezzettato all’impasto
e mescolare bene. Riempire con l'impasto i pirottini posti all'interno degli stampini da muffin e mettere su ogni muffin un pezzetto di cachi (in alternativa, potete anche riempire il pirottino a metĆ , mettere un pezzetto di cachi all'interno e coprire con altro impasto se preferite un cuore morbido al cachi) e infornare nel forno caldo a 180° per
40 minuti circa (fate la prova stecchino!).
...o kaki
ĆØ un albero da frutto originario dell'Asia orientale appartenente alle Ebenacee,
una famiglia di angiosperme dicotiledoni? Ć anche noto come loto del Giappone,
sebbene con questo nome si debba intendere piĆ¹ correttamente il Diospyros lotus.
Il Diospyros Kaki ĆØ una delle piĆ¹ antiche piante da frutta coltivate dall'uomo,
conosciuta per il suo uso in Cina da piĆ¹ di 2.000 anni. La sua prima descrizione botanica pubblicata
risale al 1780. Il nome scientifico proviene dall'unione delle parole greche
diĆ³s (Dio) e pyrĆ³s (frutto), letteralmente 'frutto degli dei'. Ć originario
della zona centro-meridionale della Cina, ma comunque mai al di sotto dei 20°
di latitudine Nord, e nelle zone piĆ¹ meridionali spesso in zone collinari o
montane piĆ¹ fredde; sopporta male i climi caldo-umidi, soprattutto se con suolo
mal drenato. Detto Mela d'Oriente, fu definito dai cinesi l'Albero delle sette virtĆ¹:
vive a lungo; dĆ una grande ombra; dĆ agli uccelli la possibilitĆ di nidificare
fra i suoi rami; non ĆØ attaccato da parassiti; le sue foglie giallo-rosse in
autunno sono decorative fino ai geli; il legno dĆ un bel fuoco; la ricchezza in
sostanze concimanti per la caduta dell'abbondante fogliame. Dalla Cina si ĆØ
esteso nei paesi limitrofi, come la Corea e il Giappone. Intorno alla metĆ
dell'Ottocento fu diffuso in America e Europa. I primi impianti specializzati
in Italia sorsero nel Salernitano, in particolare nell'Agro Nocerino, a partire
dal 1916, estendendosi poi in Emilia. In Italia la produzione si ĆØ stabilizzata
intorno alle 65.000 tonnellate: la coltura ĆØ sporadicamente diffusa su tutto il
territorio, ma ĆØ importante solo in Campania e Emilia con produzioni rispettive
di 35.000 tonnellate e 22.000 tonnellate. In Sicilia ĆØ piĆ¹ diffuso il kaki di Misilmeri.
Il kaki ĆØ oggi considerato "l'albero della pace", perchĆ© alcuni
alberi sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki nell'agosto 1945.
fonte: Wiki