Eccoci di nuovo in cittĆ dopo due piacevoli settimane trascorse a Jesolo....Solo spiaggia, sole, mare... dolce far niente, insomma, l'esatto opposto della vacanza in Provenza di un paio di mesi fa....
Sdraiati sotto il sole, abbiamo anche visto di nuovo l'esibizione delle Frecce Tricolori che avevamo giĆ potuto ammirare a Lignano Sabbiadoro qualche anno fa... emozionante il momento con la voce di Pavarotti in sottofondo e il tricolore nel cielo che si specchia nel mare.... davvero d'effetto.... uno spettacolo bellissimo ogni volta!!!
E poi non ci siamo persi neanche quest'anno il Festival delle sculture di sabbia.... delle vere meraviglie, ogni anno realizzate intorno a un tema diverso.....Quest'anno il tema era Venezia.... L'ideale per impegnare una delle mattinate di cielo grigio di queste due settimane.....
E, visto che il Veneto ha cosƬ tanti bei posti da vedere, ricchi di fascino e storia, non potevamo non dedicare qualche giorno a scoprirli!!!! Una giornata l'abbiamo trascorsa visitando Padova, con l'enorme Prato della Valle, che con i suoi 88620 mq ĆØ una delle piazze piĆ¹ grandi d'Italia e d'Europa... la Basilica di Sant'Antonio, che custodisce le reliquie del Santo (tra cui la lingua che trentadue anni dopo la sua morte, durante la traslazione delle sue spoglie, fu trovata intatta e "rosea come fosse viva")... basilica davvero molto bella e la cui visita mi ha commossa ed emozionata particolarmente.... e, ancora, la Cappella degli Scrovegni, fatta costruire da Enrico Scrovegni (un ricchissimo banchiere padovano) e fatta affrescare tra il 1303 e il 1305 da Giotto....
Giotto in questa cappella ripercorre le vicende dei genitori di Maria (Gioacchino e Anna) e quelle della Vergine e di GesĆ¹ e in controfacciata raffigura il Giudizio Universale narrato nell’Apocalisse.... Inoltre, realizza quattordici allegorie a monocromo dei Vizi e delle VirtĆ¹ nell’alto zoccolo perimetrale...
La cappella venne dedicata a Santa Maria della CaritĆ e si ritiene che Enrico la fece erigere per riscattare l'anima del padre Reginaldo (noto usuraio che Dante collocĆ² nell'Inferno per questo motivo) e la sua.... Si puĆ² notare questo nella scena che rappresenta la dedica della Cappella alla Vergine (la rappresentazione di Enrico che offre alla Madonna, affiancata da san Giovanni e da santa Caterina d'Alessandria, una riproduzione dell'edificio), gesto compiuto per restituire simbolicamente quanto era stato guadagnato mediante l'usura e poter accedere cosƬ al Paradiso....
Inoltre, Enrico veste di viola (che rappresenta il colore della penitenza) e si fa collocare nella parte relativa al Paradiso....
In realtĆ , fin dall'inizio, Enrico doveva avere un'altra intenzione, cioĆØ usare il nuovo edificio come cappella funeraria...
Poi, una breve sosta al CaffĆØ Pedrocchi (anche perchĆØ nel frattempo si era messo a piovigginare), caffĆØ storico inaugurato nel 1831 e passato alla storia come il "caffĆØ senza porte" (poichĆØ fino al 1916 era aperto 24 ore su 24 ).... Per oltre un secolo ĆØ stato punto d'incontro di intellettuali, studenti e uomini politici.... L'importanza storica del locale ĆØ anche dovuta dal fatto che al suo interno l'8 febbraio 1848, dopo che fu ferito uno studente universitario, iniziarono alcuni dei moti del Risorgimento italiano.... Se dovete ancora laurearvi, perĆ², fate attenzione perchĆØ tra gli studenti padovani esiste una superstizione per cui non si deve entrare al CaffĆØ Pedrocchi prima di essersi laureati, altrimenti si rischia di non portare a termine gli studi!!! Ci sono tre sale principali al piano terra il cui nome deriva dal colore delle tappezzerie realizzate dopo l'UnitĆ d'Italia nel 1866: la Sala Bianca (che in una parete conserva il foro del proiettile sparato nel 1848 dai soldati austro-ungarici contro gli studenti in rivolta contro la dominazione asburgica), la Sala Rossa e la Sala Verde (destinata a chi voleva leggere i quotidiani senza consumare e a questa consuetudine si fa risalire il modo di dire "essere al verde").....
Padova ospita poi la seconda piĆ¹ antica UniversitĆ d'Italia... fondata nel 1222, ĆØ stata la prima al mondo ad accettare studenti ebrei e pensate che in queste aule nel 1678 Lucrezia Cornaro Piscopia fu la prima donna a laurearsi al mondo..... Nella sede di Palazzo del Bo poi si puĆ² ammirare il primo teatro anatomico del mondo.... Qui era docente Galileo e Gabriele Falloppio studiĆ² le tube che hanno preso il suo nome... E', inoltre, stata l'unica universitĆ ad essere premiata con la medaglia d'oro per i meriti dei suoi studenti durante la Resistenza...
Infine, Palazzo della Ragione, chiamato dai padovani "il Salone" per via dell'enorme sala al primo piano....ĆØ stato usato come sede dei tribunali cittadini (e da qui deriva il nome 'Ragione' intesa come 'giustizia') fino al 1797, quando cadde la Repubblica di Venezia....
Nel Salone ĆØ conservata la pietra del Vituperio, su cui i debitori insolventi erano obbligati a battere per tre volte le natiche dopo essersi spogliati (la pratica ĆØ all'origine dell'espressione "restar in braghe de tea").... Il piano terra ospita da quasi 800 anni il mercato coperto di Padova.... Davvero una magnifica cittĆ ricca di arte e cultura!!!
Infine, Palazzo della Ragione, chiamato dai padovani "il Salone" per via dell'enorme sala al primo piano....ĆØ stato usato come sede dei tribunali cittadini (e da qui deriva il nome 'Ragione' intesa come 'giustizia') fino al 1797, quando cadde la Repubblica di Venezia....
Nel Salone ĆØ conservata la pietra del Vituperio, su cui i debitori insolventi erano obbligati a battere per tre volte le natiche dopo essersi spogliati (la pratica ĆØ all'origine dell'espressione "restar in braghe de tea").... Il piano terra ospita da quasi 800 anni il mercato coperto di Padova.... Davvero una magnifica cittĆ ricca di arte e cultura!!!
Padova - Prato della Valle, CaffĆØ Pedrocchi, Basilica di Sant'Antonio e Palazzo della Ragione
E che dire di Vicenza?? CittĆ inserita dal 1994 nella Lista dei Patrimoni dell'UmanitĆ dell'Unesco e conosciuta come la cittĆ di Andrea Palladio (celebre architetto nativo di Vicenza) che la arricchƬ con i suoi numerosi contributi architettonici qui realizzati nel tardo Rinascimento... alcuni di questi si possono ammirare in Piazza dei Signori, la piazza principale del centro storico (che si chiama cosƬ perchĆØ da sempre la piazza ĆØ stata il fulcro del governo cittadino, prima come foro romano della cittĆ , poi, in epoca medievale e rinascimentale, con la presenza della Basilica Palladiana, dove veniva amministrata la giustizia e della Loggia del Capitanio, sede del rappresentante della Repubblica di Venezia in cittĆ )...Peccato che quando siamo andati noi ci fosse il mercato e non abbiamo potuto apprezzarne appieno la bellezza d'insieme....In questa piazza possiamo ammirare la Basilica Palladiana, conosciuta anche come Palazzo della Ragione, una costruzione medievale che fu completamente ridisegnata nel XVI secolo da Andrea Palladio, che qui introdusse la cosiddetta serliana, cioĆØ una finestra caratterizzata dalla presenza di colonne che ne accentuano la luminositĆ e la grandiositĆ ...
Di fronte alla Basilica Palladiana si trova la Loggia del Capitanio (dal nome del rappresentante della Repubblica di Venezia in cittĆ che qui risiedeva), altro notevole palazzo di Andrea Palladio, sede del consiglio comunale cittadino costruito tra il 1571 e il 1572... Altro progetto del Palladio ĆØ il Teatro Olimpico progettato per l’Accademia Olimpica.... Iniziato dall’architetto vicentino nel 1580, venne terminato dopo la morte di quest'ultimo dal suo allievo Scamozzi, che disegnĆ² le scene lignee di grande effetto per il loro illusionismo prospettico.... particolarmente somigliante ai teatri dell’antica Grecia, ĆØ considerato il primo esempio di teatro stabile coperto dell’epoca moderna....
Vicenza - la Cattedrale, Piazza dei Signori, Teatro Olimpico,i Giardini Salvi
Non lontano da piazza dei Signori si trova la Loggia dei Cavalieri.... costruita nel XIII secolo come luogo di convegni, conversazione e giochi per la nobiltĆ (i Cavalieri appunto), giĆ alla fine del Quattrocento, otturate le ampie arcate e chiusa da portoni, divenne magazzino e andĆ² progressivamente in abbandono.....
Nel complesso, molto graziosa anche Treviso!!!!
Treviso - Piazza dei Signori, Duomo, Loggia dei Cavalieri
E, dopo la mia dissertazione stile guida turistica, la ricetta per un fine pasto (ma anche una fantastica merenda) fresco, velocissimo, da fare senza accendere forno o fornelli e quindi perfetto con queste temperature torride..... io ho usato questa mousse in tutti i modi, come farcitura per torte, con i biscotti ma devo dire che ĆØ anche fantastica mangiata a cucchiaiate cosƬ com'ĆØ.... Ah, se pensate di usarla per farcire un dolce, fatene in quantitĆ industriali perchĆØ vi assicuro che buona parte sparirĆ durante la preparazione (almeno se siete golosi come me) e cosƬ non rischierete di non avanzarne piĆ¹ per la torta!!!!
Mousse al CaffĆØ
Ingredienti:
- 250 g di mascarpone
- 200 g di panna
- 125 g di zucchero a velo
- Vaniglia
- 2/2,5 cucchiai di caffĆØ solubile
Montare la panna. Lavorare bene con le fruste il mascarpone con lo zucchero a velo, la vaniglia e il caffĆØ. Infine, incorporare delicatamente la panna al mascarpone facendo attenzione a non farla smontare e con una sac Ć poche riempire delle tazzine, dei bicchierini o delle coppette.
Con questa ricetta partecipo al contest "Come lo vuoi il caffĆØ?"
e al contest "Dolci al cucchiaio"
e al contest "Quello che mi viene super bene"
e al contest "Dolci al cucchiaio"
… ĆØ una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea? La parola araba "qahwa", in origine, identificava una bevanda ottenuta dal succo estratto da alcuni semi e che diventava un liquido rosso scuro che, bevuto, provocava effetti eccitanti e stimolanti, tanto da essere utilizzato anche come medicinale. Oggi questa parola indica in arabo proprio il caffĆØ. Dal termine "qahwa" si passĆ² alla parola turca "kahve", che in italiano ĆØ diventato "caffĆØ". Questa derivazione ĆØ contestata da quanti sostengono che il termine caffĆØ derivi dal nome della regione in cui questa pianta era maggiormente diffusa allo stato spontaneo, Caffa, nell'Etiopia sud-occidentale. Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffĆØ e, oltre all'Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen. Esistono molte leggende sull'origine del caffĆØ. La piĆ¹ conosciuta narra di un pastore etiope chiamato Kaldi le cui capre un giorno, incontrando una pianta di caffĆØ, cominciarono a mangiare le bacche e a masticare le foglie. Arrivata la notte le capre anzichĆ© dormire si misero a vagabondare con grande vivacitĆ . Notando questo e suppondendo che fosse dovuto al caffĆØ, il pastore abbrustolƬ i semi della pianta mangiati dal suo gregge, le macinĆ² e ne fece un'infusione, ottenendo cosƬ il caffĆØ. Un'altra leggenda ha come protagonista il profeta Maometto il quale, sentendosi male, ebbe un giorno la visione dell'Arcangelo Gabriele che gli offriva una pozione nera (come la Sacra Pietra della Mecca) creata da Allah, che gli permise di riprendersi e tornare in forze.