.:Les feuilles mortes - The Charlie Biddle Trio :.
Un risotto come omaggio all'autunno e ai suoi caldi colori giallo-aranciati che, con mille sfumature, tingono, non solo le foglie degli alberi che pian piano si adagiano per terra, ma anche l'ortaggio simbolo di questa stagione, la zucca. Una zucca deliziosa, la prima che abbiamo raccolto, una manciata di cicoria catalogna a controbilanciare il dolce della zucca e un riso particolare che era tanto che volevo provare, il riso Acquerello (un profumato riso carnaroli extra del vercellese che viene invecchiato un anno ed è famoso anche perchè è usato da grandi chef. Io l'ho preso solo per curiosità e ho comprato la lattina più piccola da 250 g visto che serve quasi un mutuo per acquistarlo (costa 14 € al kg, un prezzo non propriamente economico!!!))...il risultato??? Un risotto buono, buono, buono!!!
Risotto alla zucca e cicoria catalogna
Ingredienti:
- 160 g di riso Acquerello
- 140 g di zucca pulita
- Una manciata di cicoria
- Un pezzetto di cipolla
- Uno spicchio d’aglio
- Un rametto di rosmarino
- 2 foglie di salvia
- Una foglia di alloro
- Una manciata di Pecorino di Pienza grattugiato
- Brodo vegetale q.b.
- Sale qb.
- Olio evo q.b.
In una padella rosolare in filo d’olio evo l'alloro, l’aglio schiacciato, il rosmarino, la salvia e la cipolla
tritate. Aggiungere la zucca e fare
cuocere una decina di minuti circa. Unire anche il riso e la cicoria tagliata a striscioline e portare a cottura
aggiungendo quando necessario del brodo vegetale. A fine cottura, salare e
mantecare con il pecorino grattugiato.
Lo sapevate che la cicoria…
... viene anche chiamata «bruttona» ed è una pianta originaria del bacino del
Mediterraneo
apprezzata da
millenni? Seimila anni fa la si citava per le sue proprietà curative nel
celebre papiro
egiziano Ebers. Dioscoride la
consigliava per i disturbi allo stomaco e soprattutto come aiuto per la
digestione. A Roma Galeno la considerava un toccasana per il fegato,
mentre Plinio le
attribuiva proprietà rinfrescanti. Nelle credenze
popolari germaniche era invece considerata una pianta con poteri magici:
aiutava in amore, spezzava incantesimi, faceva diventare
invisibili e invulnerabili. Per ottenere questi effetti bisognava
dissotterrare la radice nel giorno di San Pietro e Paolo utilizzando un
pezzo d’oro o delle corna di un cervo. Fin dal XVII secolo
la cicoria è usata come alimento, e, a partire dal XVII secolo, divenne
anche
un surrogato del caffè. Nel 1806 Napoleone impose il divieto di
importare prodotti provenienti dall’Inghilterra e dalle sue colonie, e
questo favorì la diffusione del caffè di cicoria fino a che venne tolto
il blocco e la
pianta fu messa da parte. Durante le due guerre mondiali, però, tornò di
nuovo ad essere molto utilizzata a causa dellla scarsità di molti
generi alimentari.
fonte: il Web
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