Garganelli al Sugo di Funghi

By pane&marmellata - aprile 18, 2012



Oggi ricetta di un semplice sugo di funghi... Buonissimo... Eccezionali poi i garganelli, sono un formato di pasta che mi piace davvero tantissimo anche se non li faccio spesso.... Fantastici con questo sugo, che viene sempre apprezzato ogni volta che lo preparo...

 Garganelli al Sugo di Funghi


Ingredienti per 2 persone:
  • 130 g di garganelli
  • 20 g di funghi porcini secchi
  • Una carota
  • Un gambo di sedano
  • Mezza cipolla
  • Brodo vegetale q.b.
  • 3 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale q.b.
Mettere in ammollo in acqua tiepida per almeno mezz’ora i funghi. In una padella rosolare la cipolla, il sedano e la carota tritati con un filo d’olio evo. Aggiungere poi i funghi secchi sciacquati, il sale e il concentrato diluito in poco brodo vegetale e portare a cottura aggiungendo, qualora necessario, un po’ di brodo vegetale. Far cuocere la pasta in acqua salata e, una volta cotta, farla saltare nella padella col sugo. Impiattare e completare col Parmigiano grattugiato.



Lo sapevate che i garganelli…

...sono un tipo di una pasta all'uovo rigata riconosciuto come prodotto tipico dell'Emilia-Romagna? Il termine garganelli deriva dal latino "gargala" che significa trachea. Sono simili alle penne e per la loro realizzazione si stende una sfoglia sottile di pasta all'uovo con l'ausilio di un matterello, si tagliano dei quadrati di 4 o 5 cm di lato che si posano sul pettine di un telaio in diagonale, arrotolandoli con un bastoncino che non dovrebbe superare i 4 mm di diametro.  Un tempo i garganelli venivano cotti e serviti in brodo, ma oggi i condimenti che comunemente li accompagnano sono rappresentati da prosciutto, piselli e Parmigiano Reggiano, oppure da un ragù fatto con la pasta della salsiccia. La storia dell'origine dei garganelli imolesi, che si narrava nelle stalle durante i trebbi serali nei lunghi inverni romagnoli, racconta di una cuoca che lavorava presso una casa patrizia imolese, quella del Cardinale Cornelio Bentivoglio d’Aragona, Legato Pontificio della Romagna nel 1725. Un giorno doveva preparare un pranzo per un certo numero di invitati e il  menù prevedeva i “caplétt” (gli attuali tortellini bolognesi, anche se un po' diversi in quanto a gusto). Così, dopo avere preparato il ripieno con la carne di maiale, il petto di pollo e gli altri ingredienti, lo mise da parte e iniziò a preparare la pasta. Mentre tirava la sfoglia col matterello (s-ciadur), si rese conto che un animale domestico aveva mangiato quasi tutto il ripieno e, vista l'impossibilità di trovare il necessario per rimediare al guaio e pensando che nella camera accanto si tesseva e c'erano i pettini dei telai, prese i quadretti di sfoglia preparati per i cappelletti, li avvolse al fusello e li passò leggermente in rotazione sui denti del pettine posto sul tavolo. I garganelli vennero cotti nel brodo di cappone destinato alla cottura dei cappelletti e riscossero un grande successo tra i commensali che si complimentarono con la cuoca e vollero sapere come aveva realizzato quel nuovo tipo di pasta. In breve tempo la ricetta si diffuse in tutta la zona e i garganelli furono serviti, oltre che in brodo, asciutti, stufati al forno, pasticciati con ragù di carne e al burro, con sugo con tartufi e funghi, ma sempre ben conditi con parmigiano.

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3 Comments

  1. Bella la storia di come sono nati i garganelli, anche io ogni tanto li cucino e con il tuo sugo di funghi sono perfetti!

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  2. grazie per le info utilissime, gustosissimi i tuoi garganelli, pasta che adoro! Un abbraccio SILVIA

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  3. @ Papricadolce: sono contenta ti sia piaciuto il post :-)

    @ Silvia: anch'io li amo molto e sono felice ti sia piaciuta la ricetta :-)

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